Lo Zoonosicene
La nuova epoca geologica degli allevamenti intensivi, del traffico di animali selvatici, dell’antibiotico-resistenza e delle malattie pandemiche che segue l’Antropocene
Èbastato uno dei tanti Coronavirus per ricordare all’uomo la sua fragilità evolutiva ed evidenziare come sia necessario modificare rapidamente lo sfruttamento degli animali e del pianeta per non andare incontro a una rapida estinzione della nostra specie. L’uomo si ritiene l’essere vivente più intelligente ma dimentica che l’intelligenza è un effetto secondario dell’evoluzione e non necessariamente costituisce un vantaggio evolutivo. L’Antropocene è stata un’epoca geologica caratterizzata da un aumento significativo dell’impatto delle attività umane sull’ecosistema. Si è trattato di un periodo evolutivo breve, poiché è evidente a tutti che oramai siamo entrati in un nuovo periodo che può essere definito Zoonosicene, caratterizzato dalla comparsa sempre più frequente di malattie infettive pandemiche trasmesse dagli animali all’uomo (zoonosi). Più del 70% delle 1.700 malattie infettive che colpiscono l’uomo derivano dagli animali e le pandemie di Ebola, Hiv, Sars, Mers, Influenza Suina e Aviare, Zika, etc., da fenomeni sporadici e limitati ad aree rurali sono diventate un’emergenza globale. L’insorgenza repentina e frequente delle pandemie è imputabile anche al comportamento irresponsabile dell’uomo. In particolare, la creazione di enormi allevamenti intensivi di animali domestici, l’utilizzo indiscriminato di antibiotici negli allevamenti, la distruzione delle foreste e il consumo di carne di animali selvatici sono tutti fattori causali dell’insorgenza di malattie umane letali. Dal punto di vista medico, è inutile curare i sintomi di un paziente senza eliminare contestualmente le cause che generano la malattia poiché non ci sarà mai guarigione. Allo stesso modo è assolutamente inutile sviluppare nuovi antibiotici sempre più potenti o vaccini sempre più sofisticati se contestualmente non riduciamo l’impatto negativo generato dalla nostra specie sugli altri esseri viventi, chiudendo i grandi allevamenti intensivi a favore di quelli estensivi, riducendo l’utilizzo di antibiotici e ricollocando la nostra specie in un contesto di equilibrio nei confronti dell’ecosistema (da Ego a Eco). Il Progetto Bio-crime Interreg Italia Austria (www.biocrime.org) sensibilizza le persone nei confronti del rischio biologico e l’output di progetto è molto semplice: sopravvivere in un mondo “eco”.
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CENTRO BIOCRIME