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Miriam Pace, direttore generale di Plastica Alfa con il padre Mario, amministratore unico

Plastica Alfa propone soluzioni avanzate per una gestione efficiente e sostenibile delle risorse idriche

Plastica Alfa con lo sguardo rivolto al futuro: compie 40 anni e rilancia con Originy, società benefit dall’impronta green

È una storia che parla d’ingegno e di lungimiranza, quella di Plastica Alfa Spa, azienda di Caltagirone - gioiello del barocco siciliano, in provincia di Catania - che opera da oltre quarant’anni nel campo della trasformazione di materiali plastici per i settori d’irrigazione, idraulica, termoidraulica e antincendio: prodotti all’avanguardia e a basso impatto ambientale, realizzati con tecnologie avanzate.

“Spesso accade che le svolte più importanti nascano da incidenti di percorso”, racconta per spiegare la genesi della società Mario Pace, amministratore unico, uomo pragmatico e al tempo stesso visionario, che insieme con il suo socio Francesco Nobile fondò l’azienda nel 1983. “Ci occupavamo d’impianti d’irrigazione a goccia, a seguito dell’aumento ingiustificato del costo di un componente, decisi di realizzare in proprio quel pezzo. In seguito, progettammo una linea completa per l’irrigazione e molto, molto altro”. 22 milioni di euro di fatturato, un indotto lavorativo di circa 200 persone, di cui 126 dipendenti stabili, l’export in 80 Paesi di oltre l’80% dell’intera produzione, un catalogo con oltre 6800 referenze. Il quartier generale dell’azienda è un piccolo distretto industriale in cui è gestito e controllato tutto il ciclo produttivo; dall’idea del prototipo, alla realizzazione dello stampo, alla produzione per arrivare alla consegna del prodotto finito. Due stabilimenti principali: il reparto stampaggio con 34 presse a iniezione e l’area dedicata all’estrusione, con 8 linee per la produzione di tubi mono e multistrato.

C’è poi un terzo nuovissimo impianto per la produzione di microalghe che rappresenta la sfida innovativa di Plastica Alfa, collegata al core business dell’azienda che produce anche il sistema e i componenti degli impianti per la coltivazione in fotobioreattori chiusi.

L’impronta di Miriam Pace, direttore generale dal 2019

Specializzazione, internazionalizzazione e innovazione i criteri fondanti della società che integra in ogni ambito delle sue attività la responsabilità economica, sociale e ambientale.

L’azienda oggi è volta verso nuove e avvincenti sfide nel segno di Miriam Pace, direttore generale dell’azienda, figlia secondogenita di Mario. Una laurea in Architettura - Design al Politecnico di Milano, con master in Design for Plastic. Designer industriale e d’interni, nonché pittrice talentuosa e quotata, ha partecipato a esposizioni d’arte di rilevanza internazionale.

“In azienda - racconta - ho iniziato circa 12 anni fa occupandomi di progettazione, poi ho lavorato nell’area marketing e comunicazione, e infine nel settore r&d sviluppando, insieme al team di ricerca, prodotti molto innovativi come il Nofire, sistema antincendio in materiale polimerico e l’impianto per l’accrescimento algale”.

“Riuscivo a gestire il mio lavoro curando anche gli altri miei interessi - prosegue - ma quando mia sorella maggiore Josephine, dirigente della società, si è trasferita negli Stati Uniti per fondare una nostra branch commerciale, è stato necessario che mi dedicassi completamente a Plastica Alfa”.

Oggi Josephine Pace è a capo di Alfa Green Solutions, società partecipata da Plastica Alfa Spa con sede a New York e West Palm Beach, che ha scalato e innovato il modello di business secondo i criteri di sviluppo sostenibile. La società è uno dei maggior developer negli Usa di impianti chiusi per bioconversion di CO? e produzione di microalghe con una pipeline in Usa ed Europa. La nomina di direttore generale per Miriam Pace arriva nel 2019 subito dopo aver conseguito il master Bocconi in General Management. “Ho ritenuto necessario - sottolinea Pace - ampliare le mie competenze in materia economica e gestionale, per affrontare al meglio il ruolo che mi attendeva. Diciamo che la prova è andata bene, grazie a un grande lavoro di squadra, fatto di scambi, confronti e grande collaborazione”. “Fondamentale l’apporto di mio padre - le si illumina lo sguardo - Lui rappresenta l’anima indiscussa dell’azienda, ogni giorno gira per i reparti, ascolta, consiglia e sostiene. Mi ha dato grande fiducia, ma inizialmente - sorride - ci siamo scontrati per alcune mie decisioni”.

Innovazione e industria 4.0

“L’azienda - aggiunge - vira sempre più su un modello d’industria 4.0 con la digitalizzazione della produzione e del ciclo d’acquisti. Abbiamo registrato miglioramenti sulla marginalità, sulla gestione delle scorte e a fronte di un aumento delle vendite si è abbassato il magazzino ed è aumentato il circolante. Anche durante la pandemia prima e la guerra dopo non ci sono state significative inflessioni; siamo tra le poche aziende, anche a livello internazionale, che operano con prodotti di qualità e altamente competitivi sia nel campo dell’irrigazione sia in quello della termoidraulica. Questo ci consente di compensare nel caso di crisi di un settore rispetto all’altro”.

In Plastica Alfa è centrale il tema dell’innovazione anche in chiave di sostenibilità, l’azienda investe ogni anno oltre il 10% del fatturato in ricerca e sviluppo e ha lanciato sul mercato prodotti e sistemi per un’attenta gestione delle risorse idriche e per il trattamento delle acque. Ma il settore delle materie plastiche resta comunque sotto osservazione “Lavoriamo materiali termoplastici - precisa Miriam Pace - totalmente riciclabili, i nostri prodotti hanno un ciclo di vita di oltre 50 anni. La durabilità in questo caso è un valore, oltre ad essere indice di qualità a basso impatto ambientale. Crediamo che la cultura della sostenibilità debba partire dall’organizzazione interna, le buone pratiche al di là dei puri proclami. A tale scopo - continua - nel 2021 abbiamo presentato il nostro primo Bilancio di Sostenibilità. Attraverso questo documento comunichiamo ai nostri stakeholder in maniera chiara e trasparente le iniziative specifiche intraprese dall’azienda in ambito ESG e gli obiettivi per il futuro”.

Dalla Newco Originy biotecnologie per valorizzare la CO?

“Ma non ci siamo fermati qui - aggiunge - lo scorso anno abbiamo fondato la Newco Originy, della quale sono amministratore unico, una start-up innovativa che si occupa di biotecnologie che valorizzano la CO? attraverso la produzione di microalghe e l’estrazione di composti ad alto valore aggiunto. Lavoriamo in questo campo da oltre dieci anni con importanti progetti - spiega - e grazie al know-how acquisito e la tecnologia proprietaria, abbiamo sviluppato tre modelli di business: la vendita di impianti progettati dall’azienda, la consulenza sulla coltivazione delle microalghe e sulle tecnologie estrattive, la produzione e vendita di prodotti a base di microalghe”.

Recentemente sono stati lanciati i primi due prodotti, sviluppati nell’impianto dedicato che ha una capacità di circa 4 tonnellate di biomassa l’anno: Bluvis integratore alimentare 100% di origine naturale e Algaspring, fertilizzante per l’agricoltura a base della microalga Clorella formulato grazie alla lavorazione con tecniche di estrazione green.

Impegni su mille fronti per Miriam Pace, da poco anche vicepresidente di Confindustria Catania. L’artista è stata completamente assorbita nel ruolo di manager. “Ho dovuto fare una scelta - ammette - ho compreso che questa è la mia vocazione, ma anche per dirigere un’azienda è necessaria molta creatività: immagino nuovi scenari e cerco di realizzarli con gli strumenti a disposizione e soprattutto con l’apporto del team che mi affianca, in questo senso le persone sono la risorsa più preziosa”.

 

PLASTICA ALFA SPA
CALTAGIRONE (CT)
Tel +39 0933 51973
www.plasticalfa.it

 

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Il sistema di Fotobioreattori, sviluppato da Alfa e Originy per la coltivazione di microalghe

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