Alla ricerca del benessere
Abbinare economia sostenibile a relazioni personali migliori: una scelta di policy che riguarda anche lo sviluppo urbanistico di città a misura d’uomo
Le parole del professor Stefano Bartolini, del Dipartimento di Economia e Statistica dell’Università di Siena, non sono soltanto un triste e condivisibile “j’accuse”. Per fortuna, sono anche la premessa a un progetto europeo che tenta di contrastare questa tendenza puntando a un obiettivo altissimo: far crescere il benessere collettivo, in una società basata su una economia sostenibile.
In altre parole, l’obiettivo di “Wiser” - questo è il nome dell’Horizon a guida olandese di cui l’ateneo toscano è partner - è quello di individuare un modello di sviluppo applicato alla transizione ecologica, nel quale non si debba puntare sulla crescita dei consumi bensì su quella della felicità e delle buone relazioni fra le persone. Facile a dirsi, ma come lo si può mettere in pratica? Il progetto, effettivamente, indica linee guida molto precise. “Intanto partiamo da un presupposto ormai appurato anche dalla ricerca scientifica - continua il professore - Possedere ha un impatto molto più debole sulla felicità che condividere. Se la grande povertà odierna è quella di relazioni, il nostro lavoro punta proprio su questo aspetto: e migliorare i rapporti fra le persone non dipende da scelte private, ma in primo luogo da politiche di pianificazione urbanistica. Se riuscissimo a progettare città senza auto, puntando sulle biciclette, in cui si vive nell’arco di un quarto d’ora dal luogo in cui si abita, sarebbe molto più facile costruire buone relazioni. È un problema di scelte politiche, collegate fra l’altro alla transizione ecologica di cui oggi tanto si parla, e i risultati di questo progetto serviranno a far ragionare i policy maker europei”. Il lavoro da fare è tanto: presuppone soprattutto un cambiamento di mentalità, anche fra le generazioni più giovani. “Puntiamo molto sulla disseminazione di questi concetti - chiude Bartolini - Faremo molte campagne mediatiche soprattutto tramite i social, organizzeremo eventi, insomma faremo tutto il possibile per far capire che è necessario questo cambiamento. E che limitare i consumi non significa fare un passo indietro nello sviluppo, ma al contrario migliorare il nostro benessere”.