Curare le patologie cardiovascolari grazie alla modulazione degli stimoli nervosi
Il progetto SymPAtHY mette in relazione sistema nervoso e sistema immunitario
Arrivato a metà del cammino, dopo due anni e mezzo di lavori, il progetto SymPAtHY ha già raggiunto alcuni risultati importanti. L’obiettivo di questo Erc Starting Grant-H2020 - guidato dal Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università “Sapienza” di Roma, presso l’Irccs Neuromed di Pozzilli - è quello di unire competenze di neuroscienze, cardiologia e immunologia per far avanzare la ricerca medica: intanto, il gruppo di lavoro è cresciuto, con ottimi apporti; in secondo luogo Daniela Carnevale, la professoressa che ha vinto il grant europeo, ha avuto dal Miur un upgrade di carriera per meriti scientifici, e oggi è ordinario di Scienze Tecniche Mediche Applicate presso il Dipartimento di Medicina Molecolare, il che naturalmente è un vanto anche per l’ateneo romano. Ma la vera novità che si è riscontrata negli ultimi mesi, tutt’altro che scontata alla vigilia, riguarda l’apertura di un nuovo filone di ricerca dedicato alla medicina bioelettronica. “Nel portare avanti la modellistica sperimentale che integra le varie competenze coinvolte nel progetto, abbiamo avuto la possibilità di concentrarci sulla medicina bioelettronica: che a livello internazionale è uno dei topic più interessanti del momento, perché sfrutta anche tecnologie di bioingegneria per modulare il collegamento fra il sistema nervoso e quello immunitario”, sottolinea Carnevale. Per
SymPAtHY è già un risultato importante: “Era previsto che investigassimo i meccanismi che mettono in relazione sistema nervoso e sistema immunitario con un approccio di fisiopatologia nel contesto dell’ipertensione arteriosa, ma non sapevamo fino a che punto i risultati ci avrebbero aperto nuovi fronti di ricerca”. In ambito cardiologico, si tratta di una prospettiva ancora non esplorata: che potrebbe permettere di trattare alcune patologie - ipertensione, scompenso cardiaco, condizioni croniche - non con i classici farmaci bensì con sistemi che modulano gli stimoli nervosi, per controllare la risposta immunitaria e avere un effetto terapeutico sulle malattie cardiovascolari. “A livello internazionale stanno nascendo consorzi di medicina bioelettronica - chiude la professoressa - in Italia non ce ne sono ancora, almeno non nell’ambito cardiovascolare, quindi ci si è aperta una prospettiva nuova, che sicuramente svilupperemo. Inoltre, questa metodologia - che è una sorta di neuromodulazione della risposta immunitaria - si potrà applicare anche a tante altre branche della medicina”.