Dati terrestri a disposizione della comunità europea
Una piattaforma scientifica sempre più efficiente e strutturata fornisce dati open per lo studio della Terra solida
Da tempo, e nell’arco di diversi progetti europei che si susseguono e si perfezionano costantemente nell’ambito dell’infrastruttura Epos - European Plate Observing System, il Cnr-Irea (Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente) partecipa attivamente allo sviluppo di questa piattaforma che ha come obiettivo la diffusione e l’utilizzo di dati, prodotti e servizi interamente open e accessibili a tutta la comunità scientifica europea per lo studio della Terra solida. Attualmente la piattaforma Epos è attiva, funzionante e popolata da un numero crescente di dati tra loro sempre più interoperabili, tra i quali immagini satellitari, misurazioni Gps, dati sismici, informazioni su faglie e terremoti, tanto per fare alcuni esempi. Quanto appena detto è stato l’obiettivo del progetto Epos-Ip (Implementation Phase) terminato nel 2019 e che ha lasciato il posto a un progetto europeo H2020 sempre di grandi dimensioni il cui nome è Epos-Sp (Sustainability Phase), il cui obiettivo invece è quello di garantire una sostenibilità di lungo periodo alla piattaforma Epos. “Sostenibilità finanziaria, tecnologica e scientifica”, spiega Claudio De Luca del Cnr-Irea. Il Cnr a oggi è responsabile del pezzo della piattaforma riguardante dati e servizi satellitari, oltre a essere sviluppatore di un servizio per la comunità scientifica che mette a disposizioni prodotti per l’analisi delle deformazioni del suolo. “La piattaforma è operativa, ora va sostenuta concretamente - continua De Luca - Generiamo informazioni delle deformazioni del suolo alla scala europea e le mettiamo a disposizione della comunità scientifica, e per riuscire a sostenere il costo di questo continuo aumento di prodotti, stiamo studiando l’utilizzo di piattaforme cloud finanziate dalla Comunità Europea e da Copernicus, il tutto in un contesto di Open Science”. Fra gli obiettivi di Epos-Sp è anche quello fondamentale di allargare la “comunità” a cui queste informazioni possono essere utili. “Da un lato cerchiamo di ampliare i servizi forniti, anche per allargare il bacino di utenti interessati. Dall’altro, stiamo lavorando per portare all’interno del progetto realtà di primo piano come le varie agenzie spaziali dei principali paesi europei. Dobbiamo fare in modo che questa piattaforma stia in piedi, dal punto di vista della sostenibilità economica e di quella scientifica. Alla fine, saremo soddisfatti se avremo reclutato quanti più soggetti possibili, sperando che sia cresciuta progressivamente la richiesta di dati e di sviluppo di servizi fruibili attraverso la piattaforma”.