Destination Earth : una piattaforma di servizi che dà accesso al modello digitale della Terra
È l’obiettivo del progetto Destination Earth (DestinE), che permetterà lo sfruttamento dei dati satellitari combinati con dati generati dalle altre sorgenti (misure geospaziali in situ, modelli socioeconomici, etc.) e modelli predittivi, al fine di monitorare il pianeta
L’accesso sempre più ampio e “democratico” ai dati raccolti tramite i satelliti è in continua crescita, grazie all’evoluzione di programmi e piattaforme altamente efficienti. Fra i soggetti che hanno favorito questo processo c’è sicuramente Serco, da oltre 40 anni una delle aziende leader nell’industria spaziale e nei servizi ad essa collegati. Di recente, l’azienda si è aggiudicata dall’Esa un contratto per implementare l’iniziativa DestinE, che si inserisce nell’ambito del Green Deal e della strategia digitale della Commissione europea.
“DestinE ha l’ambizione di integrare modelli predittivi di natura scientifica, per condurre simulazioni e previsioni in ambienti complessi - spiega Roberto Mulatti, space managing director per l’Europa - Ciò richiede l’utilizzo di altre fonti di dati, per esempio le misurazioni in situ (come stazioni meteo, qualità dell’aria, boe marine). La vera sfida del progetto consiste nell’integrare modelli socioeconomici che possano complementare le informazioni satellitari, e renderlo utilizzabile facilmente dalle autorità pubbliche”.
Il progetto prevede la creazione di un modello digitale della Terra, che verrà utilizzato per monitorare gli effetti delle attività naturali e umane sul nostro pianeta, prevedere eventi estremi e adattare le politiche alle sfide legate al clima. Serco, insieme ai suoi partner (Thales Alenia Space, Cgi, Deimos, Exprivia, Meeo, Alia Space e Ovhcloud), ha il compito di sviluppare e operare una piattaforma digitale - Destination Earth core Service Platform (Desp) - che consentirà l’utilizzo di applicazioni e servizi sfruttando i dati di DestinE.
“Questa piattaforma permetterà e semplificherà agli utenti l’utilizzo dei servizi e delle applicazioni, nonché fornirà supporto per la conoscenza di tutto ciò che è utile o importante, sia per sfruttare le applicazioni che sono già nella piattaforma sia per crearne in futuro di addizionali”. Il progetto è appena partito e entro fine anno ci sarà un primo accesso limitato alla piattaforma, testato da utenti esperti. “L’obiettivo generale dell’Esa è che la piattaforma possa essere accessibile a un pubblico generale, a un utente qualsiasi - chiude Mulatti - Stiamo lavorando affinché le varie componenti siano disponibili e aperte a tutti entro il 2024, dopo una fase di integrazione con i servizi provenienti da altri progetti Esa. L’operatività completa sarà comunque garantita entro il 2024, e successivamente ci sarà probabilmente una fase ulteriore di sviluppo entro il 2030”.