Formare matematici di respiro internazionale

Sono aperte fino a fine febbraio le candidature per la terza stagione del progetto europeo InterMaths, un Erasmus Mundus coordinato dal Disim dell’Università dell’Aquila che prevede l’attivazione, fino all’annata 2025-26, di percorsi di laurea magistrale in modellistica matematica. I borsisti destinatari, oltre a un contributo fisso di mille euro al mese, avranno la possibilità di bonus per trasferte negli altri atenei che sono partner del progetto (Vienna, Amburgo, Barcellona e Nizza) e per ulteriori stage in aziende: entrambe tappe successive al primo semestre che si svolgerà per tutti nel capoluogo abruzzese, ormai completamente ristrutturato dopo il terremoto del 2009 e tornato ad essere centro vivissimo a livello culturale. “Le prime due annualità del corso, partito nel 2021, hanno avuto un grandissimo riscontro in termini di richieste da ogni parte del mondo - spiegano i professori Bruno Rubino e Marco Di Francesco -La sessantina di studenti oggi occupati in questa laurea magistrale sono stati scelti fra circa 800 aspiranti. E a questo corso di eccellenza, peraltro multidisciplinare, si aggiungono anche altri programmi satellite: per cui il numero degli iscritti all’attuale anno accademico supera i 150. Con studenti cinesi, sudamericani, iraniani, indiani, ucraini…”. Peccato solo che ci siano pochissimi italiani. “Forse da noi c’è poca abitudine a fare esperienze all’estero e a seguire corsi in inglese - continuano i responsabili - È un peccato, perché chi partecipa a InterMaths, quando va in altre sedi europee, arriva già iscritto, assicurato, organizzato. E alla fine riceve il titolo anche dell’università che ha frequentato all’estero. È un corso molto ben organizzato, con un pacchetto tutto incluso rispetto a un normale Erasmus”. E non è certo l’unico motivo di interesse per questo corso di alta specializzazione. “Il profilo che cerchiamo di formare, anche in relazione alle richieste di lavoro, è quello di un matematico applicato che abbia la capacità di adattarsi a richieste di lavoro anche diverse da quel che ha studiato, e si possa trovare a proprio agio in contesti professionali differenti. Puntiamo sia sulla flessibilità mentale del matematico sia su metodologie proprie, per esempio, dell’ingegneria o della biologia. Questo approccio ‘interdisciplinare’ in Italia fa ancora fatica a prendere piede, mentre è più facile trovarlo in altri Paesi. Inoltre, la connotazione internazionale che gli studenti respirano vivendo e studiando assieme, anche qui all’Aquila, li aiuta certamente molto in prospettiva futura”.