Guardare la Terra al millimetro
Un progetto basato sulla tecnologia al nitruro di gallio, che avvicinerà la tecnologia europea a quella Usa
La tecnologia sempre più perfetta che permette di osservare la Terra dal satellite a frequenze millimetriche sta per arricchirsi di un nuovo contributo, frutto di un H2020 italo-franco-finlandese che avrà come utilizzatore finale dapprima Thales Alenia Space Italia e più in generale le aziende europee del settore spazio. Si chiama
“MiGaNSOS”, si basa sul nitruro di gallio (GaN) e ha un duplice obiettivo: la valutazione spaziale di questa tecnologia (ovvero il fatto che presenti requisiti adeguati di affidabilità e prestazioni) e la
realizzazione di alcuni dimostratori, sia in termini di singoli chip che di dimostratore di sistema. A poco meno di un anno dalla chiusura, il lavoro è a buon punto: “Per i singoli circuiti siamo alle versioni finali, per la qualifica tecnologica stiamo cominciando adesso perché sono prove con tempi predeterminati. Se non subentrano complicazioni a causa del Covid, per fine 2021 dovrebbe essere tutto completato”, sottolinea il professor Ernesto Limiti, direttore del Die dell’Università di Tor Vergata e
responsabile di un progetto che,
nelle intenzioni della UE, intende colmare un gap tecnologico oggi presente, almeno rispetto agli Usa. “Per la tecnologia basata sul nitruro di gallio gli statunitensi sono effettivamente più avanti dell’Europa, anche grazie agli investimenti da parte della loro Difesa. Con progetti come questo cerchiamo di renderci indipendenti”.