L’immenso potenziale dei tessuti perinatali
Un aspetto dalle grandi prospettive nell’ambito della medicina rigenerativa
In un settore in continua evoluzione come quello della medicina rigenerativa, le cellule staminali promettono molto e possono essere raccolte da quasi tutti i tessuti. Una delle fonti più intriganti è rappresentata dai tessuti perinatali (Pn): gli studi degli ultimi dieci anni hanno chiarito che essi ospitano una vasta gamma di cellule staminali con potenziale terapeutico. Per garantire risultati di ricerca e sperimentazione clinica ottimali, tuttavia, ci sono molte questioni da affrontare: dalla necessità di arrivare a un consenso sulla nomenclatura e sulle tecniche di isolamento e caratterizzazione dei derivati Pn (come cellule e fattori secreti) a problemi più avanzati come la raccolta di dati e competenze per la comprensione dei meccanismi e delle azioni terapeutiche di derivati Pn. La “Rete internazionale per la traslazione di ricerca sui derivati perinatali in approcci terapeutici (Sprint)” è un’azione ‘Cost’ (www.cost.eu), che unisce competenze accademiche, cliniche e di settore per migliorare sia la comprensione di base sia il potenziale traslazionale dei derivati Pn, potenziando la ricerca europea sulla medicina rigenerativa. “Per beneficiare dell’immenso potenziale terapeutico del PnD e trasferirlo dalla ricerca all’applicazione, i requisiti normativi devono essere affrontati considerando i diversi Paesi europei, per migliorare il potenziale di traslazione clinica di derivati perinatali”, sottolinea la coordinatrice Ornella Parolini, pioniera delle cellule Pn e della loro applicazione nella medicina rigenerativa e professore di Biologia Applicata presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Il viceleader dell’azione è Peter Ponsaerts dell’Università di Anversa. Il progetto coinvolge rinomati scienziati tra questi i referenti dei gruppi di lavoro: Mateja Erdani Kreft dell’Università di Lubiana, Bernd Giebel dell’Università di Essen, Andreina Schoeberlein dell’Università di Berna, Maria Filomena Botelho dell’Università di Coimbra, Francisco J. Nicolás dell’Instituto Murciano de Investigación Biosanitaria di Murcia, Florelle Gindraux dell’University Hospital di Besançon e dell’Università della Franche-Comté, Nicola Hofmann della German Society for Tissue Transplantation, Andreas Kremer dell’Information Technology for Translational Medicine, in Lussemburgo, Antonietta R. Silini del Centro di Ricerca E. Menni-Fondazione Poliambulanza e Michael Gasik dell’Università finlandese di Aalto.