La rivoluzione delle informazioni satellitari
Saranno disponibili dopo l’estate i servizi forniti dalla nuova piattaforma CLEOS, ideata da e-GEOS CONDIVIDI SU
Manca davvero poco al lancio sul mercato di CLEOS (Cloud Earth Observation Services), una piattaforma rivoluzionaria per l’accesso e la produzione di servizi e informazioni geospaziali realizzato da e-GEOS(Joint Venture fra l’Agenzia Spaziale Italiana 20% e Telespazio 80%, controllata da Leonardo) che sfrutta la straordinaria disponibilità di dati satellitari e informazioni geolocalizzate che ogni giorno vengono prodotte per erogare servizi innovativi di location analytics e non solo.
In questo settore in continua evoluzione, CLEOS rappresenta un passo avanti notevole in quanto integra in un’unica piattaforma l’accesso a dati eterogenei (satellite, drone, sensori in campo, dati statistici, …), capacità di analisi e produzione di Big Data Analytics e integrazione in servizi verticali come ad esempio il monitoraggio delle infrastrutture, la sorveglianza marittima, l’agricoltura o la risposta alle emergenze per offrire agli utenti finali informazioni ed insights di valore.
Paolo Minchiacchi, recentemente nominato Amministratore Delegato di e-GEOS (Azienda che peraltro aveva contribuito a far nascere all’inizio del millennio, prima di assumere la guida della tedesca Spaceopal), sottolinea la novità di CLEOS e l’impatto che avrà nel settore.
“Oggi il mercato non richiede più solo l’immagine, ma l’analisi: questo cambio di paradigma coinvolge non solo il settore dell’ICT, ma anche l’ottimizzazione dei processi, la ricerca e sviluppo di algoritmi, l’Intelligenza Artificiale… In questo contesto, Leonardo sta creando una rete di Corporate Labs che lavora sulla ricerca di base per offrire nuove soluzioni su diversi assi verticali. Ma serviva un ulteriore passaggio per collegare direttamente l’offerta di servizi di geoinformazione alla domanda di informazione degli utenti finali. La nostra idea, allora, è stata quella di muoverci verso la platform economy attraverso la realizzazione di un’infrastruttura tecnologica digitale che, basandosi su meccanismi ottimizzati di accesso alle informazioni, consenta a chi si iscrive alla piattaforma di entrare in un vero marketplace digitale e decidere autonomamente quali dati comprare, quali servizi usare per ottenere le analisi richieste. Questo processo complesso usa l’innovazione per servire una base di mercato che per noi, prima, era difficile raggiungere. Con CLEOS, invece, attraverso un unico marketplace l’utente può registrarsi e comprare tutti i prodotti che vuole”.
Ma non è tutto: CLEOS può anche fornire a un utente esperto la possibilità di costruire un processo personalizzato utilizzando “mattoncini” elementari: partendo dal dato, può arrivare alle informazioni che gli servono. “Sia per lo sviluppo che per l’accesso a ulteriori servizi – continua Minciacchi – la strategia è federare attorno a questo mondo tutti coloro che possono portare valore aggiunto. Mi riferisco alla capacità innovativa dell’università e della ricerca - italiana, ma anche internazionale -: gli algoritmi devono venire da lì. Poi dobbiamo costruire attorno alla piattaforma una rete di partner, in aree specifiche, con cui federare l’offerta. Speriamo che sia bell’esempio di platform economy, basata soprattutto su eccellenze italiane. Su questo partiamo dalla best practice del GEOHub, la rete di Open Innovation lanciata da e-GEOS lo scorso anno”.
E proprio per chiudere con una riflessione sull’eccellenza, in questo settore, del sistema Paese, l’amministratore delegato di e-GEOS ha una considerazione importante. “Ci tengo a sottolineare che COSMO-SkyMed, costellazione dell’ASI e del Ministero della Difesa, è frutto ed espressione delle migliori competenze dell’industria spaziale italiana, con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space e Telespazio.
Tra breve commercializzeremo i dati della Seconda Generazione di questi satelliti, ed è un esempio davvero virtuoso. C’è grande capacità di produzione di dati di ottima qualità: un bell’esempio di come, partendo da un’idea istituzionale, siamo stati in grado di portare la nostra tecnologia in tutto il mondo. E parte dei report analitici di cui parlavamo sopra deriva da interpretazioni radar in cui l’Italia è davvero in cima alla piramide”.