La sostenibilità? Passa dalla carta, e va oltre
Il progetto Eic Pathfinder “Phoenix-OoC” introduce la carta in configurazione origami per sviluppare dispositivi organ-on-a-chip sostenibili
L’obiettivo del progetto “Phoenix-OoC” è modificare questo scenario, partendo dalle esperienze dei vari partner: professor Goran Stojanovi? (Università di Novi Sad), dottor Javier Ramón Azcón (Istituto di Bioingegneria della Catalogna), professoressa Kersti Hermansson (Università di Uppsala), dottor Luca Fiore (Sense4Med), dottoressa Valentina Basoli (Università di Basilea) e del capofila, professoressa Fabiana Arduini (Università di Roma Tor Vergata), con esperienza ormai ventennale nella sensoristica miniaturizzata elettrochimica.
E la risposta sta in un elemento semplice: la carta. “Per cambiare scenario nel campo dei chip e renderlo più sostenibile, abbiamo già da tempo sostituito la plastica con la carta, realizzando device plastic free - spiega la professoressa Fabiana Arduini, coordinatrice del progetto - Poi, negli ultimi dieci anni, abbiamo dimostrato che l’impiego di carta non fornisce solo un imprinting green, ma implementa in maniera importante le prestazioni analitiche del sistema”.
Il nuovo progetto parte proprio da questi risultati, e punta ad andare oltre. “Il principale concetto innovativo risiede nell’introduzione della tecnologia che impiega la carta come materiale funzionale nel campo degli OoC”, prosegue la professoressa. Il progetto Pathfinder Phoenix-OoC ha l’obiettivo di produrre OoC smart e sostenibili che nel prossimo futuro possano essere utilizzati dalle aziende farmaceutiche e biotecnologiche che devono condurre screening farmacologici, nonché i medici che lavorano con trattamenti personalizati. "L'obiettivo finale - chiude la professoressa Arduini - è aprire la strada a una tecnologia radicalmente nuova nel campo degli OoC".