Le buone pratiche per un centro polidiagnostico in sicurezza
Le decisioni e le misure adottate dal Centro Vega di Caserta hanno consentito alla struttura di tornare a operare a regime già a maggio
Una struttura ambulatoriale complessa che ha gestito l’emergenza Covid-19 con decisioni tempestive e anticipatorie dei provvedimenti nazionali, orientate dal principio della sicurezza per pazienti e operatori. Scelte che hanno permesso di dire di essere stata una realtà “Covid free” e, a fine maggio, di essere tornata a operare a pieno regime. Si è presenta così il Centro Polidiagnostico Morrone di Caserta, una struttura accreditata con il Servizio sanitario nazionale, diretta dal dottor Renato Marrone e punto di riferimento sul territorio casertano e regionale. Su 5.300 metri quadri si sviluppano ambulatori clinici, servizi di diagnostica per immagini, sono presenti tre macchine per la Risonanza magnetica e quattro per la Tac. Inoltre, il Centro garantisce il trattamento radioterapico e il follow up per i pazienti oncologici. Una realtà molto articolata, quindi, che il dottor Morrone ha voluto mettere subito in sicurezza: “Due giorni prima del Dpcm che dava indicazioni sulla sospensione dei servizi non urgenti, ho deciso di sospendere ogni attività - spiega - perché ho ritenuto fosse il modo migliore per proteggere i pazienti più deboli e gli operatori sanitari che avrebbero dovuto continuare a essere in salute per affrontare ogni scenario. Abbiamo perciò continuato a garantire solo gli interventi di urgenza/emergenza e gli esami radiografici eseguiti a domicilio nel caso di fratture”. Il Centro è rimasto in standby fino a metà aprile, il tempo necessario “per capire come organizzarci”. Il 14 aprile “abbiamo riavviato i contatti con la nostra utenza utilizzando Facebook per una diretta e mostrare alle persone come stavamo operando, in modo da rendere immediatamente chiaro il fatto che avrebbero potuto ritornare al Centro in sicurezza”, prosegue il medico. Si è così avviata la Fase 2 del Centro e a giugno la struttura sta lavorando a pieno regime nel rispetto di tutte le norme per la prevenzione del contagio. “Nella nostra sala d’attesa si sono create 24 postazioni in sicurezza - aggiorna il medico - gli appuntamenti per gli esami sono stati calendarizzati e anche il follow up per i pazienti oncologici ha ritrovato i suoi ritmi.