Mobilità dolce elettrica per le città europee
Genova ha partecipato a un progetto per la promozione dell’utilizzo dei veicoli leggeri
Promuovere all’interno delle città europee la cosiddetta mobilità “dolce” basata su veicoli elettrici leggeri, ovvero ciclomotori e biciclette. Una mobilità che avrebbe ovviamente ripercussioni molto positive rispetto ai problemi della qualità dell’aria e anche delle emissioni di rumore. Ma che pure necessita ancora di un lavoro corposo di promozione nei confronti dell’utente finale, abituato pressoché ovunque a prediligere soluzioni personali più inquinanti, automobile in primis. Questa finalità promozionale era l’obiettivo prioritario di Elviten, un H2020 a coordinamento greco, che si è concluso a fine ottobre e che aveva come partner anche il Comune di Genova. Nelle strade del capoluogo ligure, per diversi mesi, sono stati testati specifici veicoli
elettrici - grandi tricicli di produzione svizzera - messi a disposizione dei soggetti disponibili a utilizzarli (sia privati sia imprese) tramite un’apposita piattaforma di registrazione. “Il test è proseguito per più di un anno - racconta Corrado Ragucci, responsabile dell’ufficio Resilienza e Progetti Europei del Comune - L’obiettivo era misurare l’utilizzo di questi veicoli (i viaggi fatti, la sicurezza, i tempi di utilizzo) per capire la confidenza che un gruppo eterogeneo di soggetti poteva prendere con il mezzo elettrico. Una prova che altre città europee aderenti al progetto hanno effettuato su veicoli diversi”. Inoltre, sono state anche installate anche piccole “black box” su veicoli elettrici “dolci” ma di proprietà privata, sempre per testarne l’utilizzo e le sue caratteristiche, nonché alcuni hub di ricarica destinati proprio a questi utenti. A Genova i risultati sono stati incoraggianti, anche se non straordinari: complice probabilmente anche la particolare orografia della città. “Per noi non è ancora un mercato maturo - commenta il
responsabile - anche se nei tre anni di progetto le cose sono decisamente migliorate. Il clima ci aiuta, e le due ruote sono diffuse, ma con il motore classico. A corredo del progetto abbiamo costruito un gruppo regionale di contatto, con stakeholder interessati e disponibili a fare da moltiplicatori, e abbiamo realizzato un filmato per raccontare i risultati. Attività che si sono integrate con altri sistemi di sharing promossi dal Comune: tutte azioni importanti, perché l’obiettivo finale è riuscire a fare un salto culturale”.