L’intuizione è geniale. Sviluppare, in ambito agricolo, sistemi di controllo equivalenti agli SCADA industriali, dando vita così ad un vero e proprio cambio di paradigma nel monitoraggio di un frutteto, qualunque ne sia la tipologia. Detto in altre parole: oggi, per verificare lo stato di salute delle piante all’interno di un grosso appezzamento, lo si divide in settori.
Per ognuno di essi si scelgono delle piante rappresentative da monitorare e si assume che lo stato di salute di tutte le piante nel settore sia omogeneo. Sicché anche il trattamento agronomico risulta uguale all’interno del settore preso in considerazione. In futuro si potrebbe invece arrivare a valutare singolarmente filare per filare, perfino albero per albero, attraverso tecnologie e metodologie innovative derivanti dal mondo della robotica, delle reti di sensori, dei big-data e dei controlli. Da questo maggior livello di definizione, agronomi e aziende agricole trarrebbero enorme giovamento per attivare azioni mirate che possano riguardare anche una singola pianta. Addirittura, si potrebbe costruire un database con schede che prendano in considerazione ogni albero, con informazioni precise e storicizzate. Gli attori principali in ambito agricolo sono interessati a questa tipologia di tecnologia per il fatto che da un lato riusciranno a migliorare quella che è la qualità produttiva mentre dall’altro riusciranno anche ad avere un minimo impatto ambientale.
È lo scopo verso cui tende “Pantheon”, un progetto europeo H2020 sull’agricoltura di precisione, coordinato dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università RomaTre, che vede coinvolte altre tre Università (Université Libre de Bruxelles, Universität Trier e Università degli Studi della Tuscia) e due partner industriali (Sigma Consulting e Ferrero). Il progetto Pantheon dopo due anni di attività è giunto a metà del suo cammino: sviluppati a monte i robot e i prototipi con cui procedere, nel corso del secondo anno di lavoro è stata fatta la prima raccolta di dati sul campo, utilizzando un grande noccioleto nella zona della Tuscia. Nei prossimi due anni, verranno effettuati ulteriori monitoraggi, per affinare ulteriormente la qualità del sistema. Il professor Andrea Gasparri, coordinatore di Pantheon spiega: “Ci prefiggiamo di dare vita ad un prototipo funzionante, che rappresenti il punto di partenza per la realizzazione di un sistema innovativo per la gestione delle piantagioni su larga scala. In sintesi, il progetto Pantheon mira a valutare se la tecnologia è pronta a sviluppare un sistema complesso per l’agricoltura di precisione: per arrivare ad un prodotto commerciale serviranno sicuramente passaggi ulteriori, successivi alla conclusione del progetto”.
Per ulteriori informazioni si prega di far riferimento al seguente al sito www.project-pantheon.eu