Nanofotonica e interscambio di esperienze
A Varsavia sorgerà un nuovo centro europeo, Roma ospita studenti polacchi e prosegue negli esperimenti ottici
Al terzo anno - sui sette complessivi previsti - il lavoro che si sta svolgendo all’interno dello specifico laboratorio appositamente creato nell’ateneo romano ha già dato i primi frutti, “anche se si tratta ancora di risultati preliminari”, sottolinea il professor Alessandro Belardini, che si occupa degli esperimenti nell’Urbe. Per la Sapienza, va detto, il coordinatore di “Ensemble3” è diventato nel frattempo il professor Roberto Li Voti: la professoressa Concita Sibilia, che ne ha curato la lunga fase di avvio, rimane come responsabile scientifico.
“I materiali arrivati sono particolari, eutettici, ovvero in una particolare fase di cristallizzazione - continua Belardini - Sono composti da ossido di zinco e tungsteno, e ‘drogati’ con altri elementi. Una base interessante su cui lavorare”. Fra gli obiettivi del progetto, peraltro, c’è anche l’interscambio ai fini di crescita professionale di giovani ricercatori: è stato, infatti, attivato un dottorato congiunto, così come altre iniziative volte alla formazione come un corso di alta formazione nell’ambito dell’ottica e delle tecnologie ottiche quantistiche. Al termine dei lavori, si prevede che saranno stati coinvolti circa duecento tra ricercatori e studenti di dottorato, per i quali le attività svolte rappresenteranno un evidente upgrade professionale e di conoscenza. E a Roma, i primi materiali sono stati introdotti proprio da una giovane dottoranda polacca, che ha aperto la strada per questa importante attività formativa. “Nei prossimi mesi, sarà una nostra dottoranda a fare un’esperienza a Varsavia”, chiude Belardini.