Nanopiattaforme per combattere il cancro
Una sperimentazione che si basa su “minitumori” tridimensionali creati grazie ai biomateriali
Realizzare nanopiattaforme intelligenti, in grado di gestire il rilascio di farmaci a base di platino contro il cancro. E al tempo stesso integrare nella ricerca un partner dell’Est europeo - in questo caso la Palacky University Olomouc dalla Repubblica Ceca - come richiedono gli H2020 della categoria “twinning”. C’è tutto questo fra gli obiettivi di “Nano4tarmed”, di cui fa parte (oltre all’università irlandese di Maynooth) anche il laboratorio di biologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Istec) di Faenza. È proprio qui che, grazie all’utilizzo di biomateriali, si sta dando vita a innovativi test tridimensionali con cui testare l’efficacia dei farmaci. “Dobbiamo creare una specie di minitumori, e sperimentare le nanopiattaforme a base di grafene caricate con i farmaci - spiega Silvia Panseri, che diede vita a questo laboratorio una decina d’anni fa e ne è tuttora responsabile - L’obiettivo è di ottenere una terapia intelligente che ci permetta di utilizzare il farmaco in dosi inferiori alla media attuale, andando a colpire in modo selettivo le cellule tumorali: per evitare che le cure tocchino, fiaccandole, anche quelle non interessate, come accade oggi con la chemioterapia”. Il progetto applica l’attività sperimentale a tre grandi categorie di tumori: quelli alla mammella, quelli al cervello e gli osteosarcomi, un particolare tipo di cancro alle ossa che colpisce soprattutto gli adolescenti. A metà del cammino, i risultati sono incoraggianti. E a breve partirà la sperimentazione in 3D.