Neuro Covid, per una diagnosi e gestione clinica condivisa
A Milano si arruolano 700 pazienti per un progetto europeo che intende definire clinicamente le conseguenze neurologiche del virus
È un dato ormai acclarato, anche a livello medico, che numerosi fra coloro che hanno contratto il virus del Covid ne siano usciti portando con sé conseguenze evidenti in termini di deficit cognitivi e di memoria, psicosi, epilessia, neuropatie periferiche. Disturbi neurologici che si stanno manifestano nel lungo periodo, dopo la malattia acuta, e stanno definendo quadri clinici complessi. Eppure, nonostante le linee guida rilasciate dall’Oms, non vi è ancora una definizione clinica condivisa su scala globale e non si conoscono quasi per nulla i meccanismi cellulari, immunologici e molecolari alla base dei deficit neurologici e neuropsichiatrici post-Covid. Arrivare a conoscere in modo univoco le caratteristiche cliniche della malattia, consentendo così una diagnosi e una gestione clinica condivisa e più efficace a livello globale, è lo scopo dell’ambizioso progetto Neurocov (www.neurocov.eu), finanziato dall’Unione Europea, che coinvolge dieci istituzioni nell’intero continente e ha un finanziamento di 8,4 milioni di euro.
Per raggiungere gli scopi del progetto sarà fondamentale studiare direttamente la situazione clinica di pazienti che registrano deficit neurologici e neuropsichiatrici a causa del Covid. Ecco perché da qualche settimana l’Università degli Studi di Milano “ La Statale” ha cominciato il reclutamento di soggetti che manifestano questi sintomi a distanza di molte settimane e mesi dall’infezione acuta da Sars-CoV-2. Questo è reso possibile anche grazie alla sensibilizzazione di diverse associazioni di pazienti che sono nate in questi anni. “L’obiettivo, a Milano, è arruolarne 700 sui 1.400 globali previsti dal progetto. Per questo invito caldamente le associazioni a contattarci (i contai sono sul sito www.unimi.it/en/ugov/ person/domenico-mavilio)”, sottolinea il professor Domenico Mavilio, docente di Scienze tecniche di medicina di laboratorio alla Statale, che coordina uno staff sia di scienziati che di medici (neurologi e psicologi) afferenti a due importanti ospedali milanesi e Irccs, l’Istituto Clinico Humanitas e l’Ospedale Sacco. “Questo massiccio reclutamento ci servirà per conoscere in modo univoco le caratteristiche cliniche della malattia e consentire una diagnosi e una gestione clinica condivisa e più efficace a livello globale. Inoltre, potremo identificare le alterazioni immunologiche e neurologiche alla base del Neurocov grazie al coordinamento tra la Statale e Human Technopole: le due istituzioni di ricerca meeranno a disposizione tecnologie e competenze biologiche e bioinformatiche avanzate necessarie per poter generare e analizzare una quantità enorme di dati e informazioni su centinaia di pazienti”.