Pisa guarda l’Europa
Due importanti progetti in corso: uno sostiene l’ateneo di Bratislava, l’altro si occupa del rapporto fra corrente alternata e continua
Il primo volge ormai al termine: “FrontSeat” chiuderà nel settembre 2025 e fa parte di quelle attività nate per migliorare le performance dei partner più “giovani” della Ue. In questo caso, il Paese beneficiario è la Slovacchia: lead partner è l’Università di Bratislava, aiutata nel lavoro, oltre che dall’ateneo pisano, da quello tedesco di Bochum.
“Il progetto si è sviluppato su quattro linee principali - racconta Pannocchia - In primis, aiutare l’Università slovacca a scrivere progetti europei (ne sono stati proposti due) e a gestire ?nanziamenti; quindi, promuovere eccellenze nel contesto del controllo automatico di processo. In terzo luogo, creare un networking strategico per rendere più attrattivo l’ateneo di Bratislava, anche grazie a diverse summer school; infine, avviare un nuovo programma di dottorato. Di quest’ultima attività si è occupato prevalentemente il partner tedesco; noi abbiamo contribuito attivamente a tutte le attività, guidando in particolare le iniziative legate al controllo automatico di processo, settore su cui abbiamo un radicato know- how”. Proprio su questo tema, Bratislava ospiterà a giugno un importante conferenza mondiale, ovviamente con la “supervisione” pisana.
Per un progetto che sta per chiudersi, eccone uno avviato pochi mesi fa, che si svilupperà nell’arco di quattro anni. Si chiama “Daedalos”, e riguarda il rapporto fra corrente alternata e corrente continua. “Dalla fine dell’Ottocento si è lavorato sempre con la corrente alternata - spiega ancora il professore - ma oggi i sistemi energetici sono in fase di transizione, e molti stanno diventando ibridi: l’obiettivo è quello di sviluppare sistemi software per la gestione ottimizzata delle reti ibride”. Partendo dalla realizzazione di due prototipi di scala, anche se in prospettiva i sistemi studiati dovranno essere replicabili e scalabili a ogni livello. Il consorzio è ampio: conta 13 partner, fra i quali anche il colosso tedesco Siemens Energy. “A Pisa lavoreremo in particolare sull’intelligenza artificiale, perché per gestire questi sistemi occorrono modelli matematici che ne descrivano il funzionamento. È un campo che ha potenzialità notevoli, visto che in futuro verranno incrementate sempre più le risorse dedicate alla generazione di energia”.