Ricerca e docenza sulla nanofotonica in Polonia
Un professore e una ricercatrice della Sapienza di Roma si recheranno a Varsavia per portare il loro know-how
E' ormai giunto al quinto anno di lavori il progetto “Ensemble3”, l’ambizioso H2020 (vanta quasi 30 milioni di finanziamento) coordinato dalla professoressa Pawlak del ?ukasiewicz Institute of Microelectronics and Photonics - Department of Chemistry dell’Università di Varsavia, che ha come obiettivo base la creazione, nella capitale polacca, di un Centro di ricerca di eccellenza europeo sul tema della nanofotonica.
A coadiuvare l’ateneo polacco nell’ambizioso intento sono tre università europee fra cui La Sapienza di Roma, grazie al coinvolgimento del Dipartimento di Scienze di Base e Applicate per l’Ingegneria (Sbai) diretto dal professor Roberto Li Voti, uno dei compiti del quale è la caratterizzazione ottica dei materiali all’avanguardia, prodotti e sviluppati in Polonia. A Roma, la responsabilità scientifica è della professoressa Concita Sibilia ed è coordinato dal professor Li Voti, mentre il referente per la parte sperimentale è il professor Alessandro Belardini. Ed è proprio lui a essere in procinto di partire per Varsavia: “Allo stato attuale, Ensemble3 ha in programma che io mi rechi a svolgere corsi di ottica e fotonica agli studenti polacchi - racconta Belardini - Mi occuperò dei concetti base di interferenza e diffrazione per poi ampliare sui fenomeni di ottica non lineare, e soprattutto cercherò di istruirli al meglio sulle tecniche di caratterizzazione ottica dei materiali: poi, dovranno fabbricare questi materiali, e in seguito sarà il loro centro ad avere il compito di portarli sul mercato”. Un altro importante compito della Sapienza è quello della formazione del personale ricercatore dell’istituto polacco.
A valle della missione didattica del professore Belardini, saranno poi i giovani dottorandi e ricercatori di Varsavia a completare le attività di formazione a Roma dove, nei laboratori destinati al progetto, dovranno mettere in pratica le nozioni apprese.
Nei mesi scorsi si è concretizzata un’altra importane iniziativa per l’ateneo capitolino: “È stato approvato un dottorato congiunto con Varsavia per una nostra dottoranda: partirà per per alcuni mesi, per imparare come si producono i cristalli nanofotonici eutettici, per poi portare a Roma i campioni realizzati in Polonia e caratterizzarli qui da noi”. Alla Sapienza, presso il Dipartimento Sbai, sono anche attivi sia uno specifico dottorato a disposizione degli studenti di Varsavia sia un master di secondo livello in Optics and Quantum Information, “che permetterà un arricchimento per la formazione pratica dei ricercatori polacchi”.
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