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Se il robot è “Felice”

Un progetto consente ai robot industriali di adattare il proprio comportamento per garantire una maggiore sicurezza dei lavoratori

Ormai è consueto vedere impianti robotizzati che, all’interno di un sistema di produzione, sostituiscono l’essere umano in compiti ripetitivi e impegnativi dal punto di vista fisico. Per promuovere nuove e più importanti applicazioni dei robot in ambito industriale, l’Unione Europea sta da tempo incentivando e finanziando ricerche multidisciplinari che coinvolgono Università e Industria in una stretta collaborazione.

Uno di questi progetti, finanziato dall’Ue all’interno di Horizon 2020, è “Felice” (FlExible AssembLy ManufacturIng with human-robot Collaboration and digital twin modEls). In fase di completamento dopo quattro anni di lavoro, ha sviluppato tecnologie per permettere ai robot industriali di adattare dinamicamente il proprio comportamento sulla base delle esigenze degli operatori impegnati su impianti industriali e di interagire efficacemente con loro.

Tecnologie avanzate di robotica collaborativa, intelligenza artificiale, visione artificiale, e IoT sono integrati all’interno del progetto per realizzare una piattaforma modulare che migliora la produttività di un sistema reale di assemblaggio manuale, garantendo la sicurezza e migliorando il benessere fisico e mentale degli operai. Fra i partner c’è anche il Diem (Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed Elettrica e Matematica Applicata) dell’Università di Salerno. 
“Il nostro staff - sottolinea il professor Mario Vento, docente di Intelligenza Artificiale e Robotica Cognitiva nel Diem, responsabile del progetto per l’ateneo campano - ha sviluppato algoritmi avanzati di riconoscimento di comandi vocali e gestuali impartiti al robot dagli operatori nel contesto produttivo. Tali algoritmi sono stati integrati in un robot collaborativo, che aiuta gli operatori, porgendogli gli strumenti necessari durante la lavorazione nei loro compiti di assemblaggio. Inoltre, l’operatore può regolare tramite la propria voce l’altezza, l’inclinazione e l’illuminazione della postazione su cui lavora”. “Felice” termina a dicembre 2024: tutti i moduli sono stati progettati, realizzati e integrati nella linea di produzione utilizzata come use case. “In questa fase sono in corso le sperimentazioni che hanno l’obiettivo di verificare il raggiungimento degli obiettivi tecnici e di quantificare il miglioramento della produttività, delle condizioni di sicurezza e del benessere fisico e mentale degli operai”. Poi, naturalmente, si apre la strada per la diffusione dei risultati: “Poiché questo upgrade dei robot è quello che richiede l’imprenditoria nell’Industria 5.0 - chiude Vento - stiamo ricevendo e ci aspettiamo di ricevere grande interesse per questa soluzione e per applicazioni di ogni tipo”. 

 

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