Un centro di eccellenza sulla nanofotonica
Sorgerà a Varsavia, ma con un apporto fondamentale da parte della ricerca italiana
Nell’arco dei prossimi sei anni, sarà attivo a Varsavia un centro di ricerca di eccellenza europeo in nanofotonica: coinvolgerà quasi 200 ricercatori da tutto il mondo e - fra contributi diretti e indiretti da parte della Ue - costerà circa 28 milioni di euro. Il Centro produrrà materiali per applicazioni in vari ambiti, dalle comunicazioni all’elettronico, dal medicale all’energetico: per avviarlo (la partenza è stata lo scorso anno), realizzare la logistica e reclutare i ricercatori che lo animeranno, è in corso l’H2020 “Ensemble3”, coordinato ovviamente da un istituto polacco, cui però devono dare un apporto fondamentale - in termini di esperienza e di ricerca - diversi partner dell’Europa occidentale. Fra questi c’è anche il Dipartimento di Scienze di Base e Applicate per l’Ingegneria - Sbai di Sapienza Università di Roma: impegnata in particolare nella parte di caratterizzazione ottica dei materiali. “Assieme ai polacchi stiamo lavorando su particolari meta-materiali, detti eutettici - spiega la professoressa Concita Sibilia dello Sbai - Sono il frutto della auto-organizzazione di diversi composti chimici e manifestano caratteristiche singolari inedite, che emergono come risultato ‘naturale’ del procedimento di miscela”. Per lavorare su queste ricerche, sempre all’interno di Ensemble3, La Sapienza allestirà anche uno specifico laboratorio, in cui lavoreranno alcuni giovani ricercatori prima di trasferirsi a Varsavia. Inoltre, per assicurare l’alta formazione di giovani scienziati, verrà istituito anche un corso di dottorato congiunto.