Un digital energy hub per l’elettrificazione dei trasporti marittimi
Il dimostratore Etef per la trasformazione digitale dell’energia di navi e porti tramite le tecnologie in corrente continua
La decarbonizzazione dei trasporti marittimi imporrà una progressiva elettrificazione dei mezzi navali e delle infrastrutture portuali, grazie a nuove tecnologie che hanno come denominatore comune un’interfaccia in corrente continua con i sistemi elettrici per l’energia. In tale contesto, nasce a Trieste il progetto Etef (Electric TEst Facility), per la costruzione di un dimostratore tecnologico di reti elettriche intelligenti per attività di validazione, de-risking e training su nuove soluzioni per i sistemi elettrici marini e i relativi componenti. Etef è una rete elettrica a corrente continua a struttura modulare e controllo digitale, ideata per interconnettere e ottimizzare in modo intelligente i flussi di potenza fra generatori e carichi elettrici, sistemi di accumulo, fonti rinnovabili e reti pre-esistenti. Dopo un anno di progettazione preliminare ed esecutiva, e otto mesi di opere - recentemente collaudate - di costruzione e installazione, il progetto proseguirà con le attività di messa in servizio e i test funzionali. Giorgio Sulligoi, professore ordinario di Sistemi Elettrici per l’Energia all’Università di Trieste, responsabile scientifico del progetto Etef, sottolinea: “All’Università di Trieste conduciamo ricerche su concept tecnologici e metodologici della nave elettrica volte a migliorarne i ritorni ambientali, armatoriali, costruttivi e progettuali. Etef è cruciale per validare i risultati delle nostre ricerche e fornire i servizi di test before invest ai partner di progetto, con i quali siamo orgogliosi di lavorare”. A fronte di un
investimento in ricerca tecnologica di oltre 7 milioni di euro, cofinanziato dal Ministero della Difesa, il progetto Etef associa infatti l’Università di Trieste con le eccellenze industriali di Fincantieri SI, Seastema (rispettivamente, società di integrazione e automazione di sistemi complessi di Fincantieri) e Wartsila. “Abbiamo un partenariato di prim’ordine - conclude il professore - che ci consente di pensare in grande, e un gruppo di ricerca, che ruota attorno alla Digital Energy Transformation & Electrification Facility, dell’Università di Trieste, formato da ricercatori e ingegneri eccezionali. Nella nostra visione, nelle navi elettriche e nei porti “green” c’è e ci sarà in futuro molto made in Trieste”.