Una nuova tecnica per studiare l’Alzheimer
L’obiettivo è offrire un metodo di diagnosi e terapia precoci delle malattie neurodegenerative
Anche perché entro il 2050 il numero dei pazienti affetti da Alzheimer potrebbe triplicare, se non si troverà una terapia efficace. Il nuovo progetto, coordinato dall’Università della Finlandia orientale, riunisce sette istituti di ricerca da Ue, Canada e Usa e cinque Pmi partner non accademici.
“Narrando è coinvolto per la sua consolidata esperienza nella preparazione e caratterizzazione di nano carboni - spiega il professor Ciambelli - indirizzata a punti quantici a base di grafene, ma anche a nuovi allotropi del carbonio. Il grafino è costituito da fogli planari spessi un atomo di carbonio legati sp e sp2, più semplicemente descritto come un reticolo di anelli benzenici collegati da legami acetilenici. Quando le molecole di acetilene in sequenza sono due, abbiamo il grafidino, la forma che più realisticamente delle altre sembra possa essere prodotta. Narrando indagherà questi due materiali”. Il progetto Florin, attraverso un approccio altamente innovativo, è molto ambizioso: dal punto di vista scientifico, mira a contribuire a un significativo miglioramento nella comprensione dei processi inter e/o intracellulari nei modelli neuronali in vitro rilevanti per l’Ad neurodegenerativo. Inoltre, guarda alla commercializzazione e alle start-up orientate all’imaging e al rilevamento biofotonico. Nel medio e lungo termine, le scoperte scientifiche di Florin forniranno benefici diretti alla società e ai cittadini europei, offrendo diagnosi e terapia precoci delle malattie neurodegenerative, che cambieranno la traiettoria dell’Ad portandolo a stabilizzarlo in fase lieve, migliorando la salute e il benessere.
“L’obiettivo finale - chiude Ciambelli - è un dispositivo con capacità di biorilevamento in tempo reale della temperatura e di bioimaging molecolare per rilevare i cambiamenti correlati nei tessuti viventi (vedi figura). L’idea è quella di far avanzare la diagnosi dell’Ad in una fase precoce e migliorare la qualità della vita delle persone colpite”.