La meccanica strumentale tra storie di successo e innovazione
Riflessioni sugli esiti del rapporto Ingenium 2025 del Centro Studi Confindustria con il supporto di Federmacchine. Il potenziale di crescita dell’export italiano di macchinari Act è stimato in 8 miliardi
Nonostante l’importanza economica, con un contributo del 6% alle esportazioni nazionali, la meccanica strumentale fatica a generare l’entusiasmo che altre industrie come la moda o l’agroalimentare, riescono a suscitare. Bettelli riconosce la difficoltà nel raccontare questa realtà, ma anche le opportunità che si presentano per rendere il comparto più visibile e apprezzato. Opportunità colte anche dall’edizione 2025 di Ingenium, il rapporto realizzato dal Centro Studi Confindustria con il supporto di Federmacchine, che racconta una vera eccellenza. Anche globale e protagonista di una crescita esponenziale.
L’export italiano di macchinari ad alta intensità di Automazione, Creatività e Tecnologia (ACT) vale 32,1 miliardi di euro, con un potenziale di crescita stimato in 8 miliardi, a testimonianza di come l’industria possa continuare a crescere, se ben raccontata. “Abbiamo un’opportunità unica con Ingenium – afferma Bettelli - non solo per il valore assoluto dei numeri, ma per il potenziale di arricchire questi dati con storie e emozioni”. Emozioni che, mostrano come i mercati internazionali, in particolare quelli emergenti, siano un terreno fertile per l’espansione di questo comparto. “L’Italia, pur avendo una solida presenza nei mercati avanzati, come gli Stati Uniti e la Germania, può fare maggiori passi avanti in paesi come la Cina, l’India e il Messico, che sono in forte crescita e rappresentano un potenziale enorme. Mai come oggi siamo di fronte a uno scenario dove tutto è imprevedibile, dove tutto è mutabile e dove occorre avere flessibilità, adattamento, e capacità di riposizionare il nostro sapere in scenari nuovi”.
La globalizzazione, però, porta con sé sfide geopolitiche. La capacità di mantenere e sviluppare relazioni commerciali stabili è cruciale, e l’Italia deve puntare su alleanze strategiche, come quelle con il Mercosur, e lavorare per rafforzare i legami con gli Stati Uniti e i paesi europei. “Bisogna riflettere attentamente se la geopolitica ci permetterà di continuare ad avere queste opportunità. I trend di crescita che davamo per certi potrebbero non esserlo più”. L’innovazione tecnologica e la digitalizzazione sono altre leve fondamentali per il futuro del settore.
L’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’Industria 4.0 è essenziale per aumentare l’efficienza e rimanere competitivi a livello globale. Bettelli evidenzia che l’Italia deve fare di più per colmare il divario con paesi come gli Stati Uniti e la Cina. “L’intelligenza artificiale e la digitalizzazione non solo migliorano i processi produttivi, ma Permettono di adottare modelli di business più avanzati, che assicurano continuità nei processi dei clienti”. Il presidente di Federmacchine mette in evidenza come la meccanica strumentale sia destinata a diventare sempre più centrale in una realtà industriale che guarda al futuro con fiducia. “Non dobbiamo mai perdere la nostra capacità di ascoltare il cliente e di fare prodotti sartoriali, come solo gli italiani sanno fare, con attenzione al dettaglio. Solo così continueremo a essere leader nel mercato”.
Nonostante le difficoltà globali, Bettelli è convinto che il futuro del settore sia luminoso. “Dobbiamo mantenere lo spirito di intraprendenza e curiosità che caratterizza ogni imprenditore italiano. Se perdiamo questo, perdiamo la nostra identità e la nostra forza. La nostra competitività è l’abilità creativa di innovare che è simbolo del made in Italy”.