Grazie a driver fondamentali come “sostenibilità” e “digitalizzazione”, Dissegna Logistics è divenuta partner di logistica integrata capace di adattamenti repentini, esibendo le tante facce diverse che le richiedono i mercati internazionali in cui è operativa.
“Ma per padroneggiare queste facce, prima bisogna aver scoperto i propri lineamenti, un’identità che deve fare da subito i conti con un sistema mercato in costante mutamento - evidenzia Enzo Lachin, operations performance manager - L’estrema variabilità che è ormai intrinseca a qualsiasi livello, in un contesto come quello europeo, porta a una necessaria comprensione e consapevolezza, in primis, di se stessi e della propria struttura, puntando a una struttura Lean così da essere snelli, leggeri e flessibili.
In questo senso si inserisce l’ampliamento della sede all’interno dell’Interporto di Padova, per fornire, cioè, un ulteriore elemento di elasticità. L’azienda punta, inoltre, a produrre costantemente analisi dettagliate del proprio processo, in un’ottica di implementazione della qualità in ogni singola fase. A ciò si somma un’attenta analisi dei processi produttivi dei clienti, secondo un criterio di proattività nell’anticipazione delle necessità di quest’ultimi. Con una chiara consapevolezza della propria organizzazione, la chiave di volta risiede nel corretto equilibrio tra strategie puntuali e messe in opera flessibili che ridefiniscano continuamente le proprie strade, nel raggiungimento degli obiettivi prefissati in armonia con i mercati in cui si opera”. Tuttavia, oggi più che mai, nessuno può credere di fare nulla da solo, da qui l’esigenza di fare rete insieme ai poli logistici del territorio e alle istituzioni governative. “Si torna al concetto di equilibrio - continua Lachin - un equilibrio tra infrastrutture, ambiente e mercati (attuali e potenziali), in una visione d’insieme strategica rivolta allo sviluppo e innovazione vicendevole di ognuna di queste componenti. L’Italia, in particolare, si fonda su un’economia di piccole e medie imprese in un contesto ambientale quanto mai variegato e complesso. Nel prossimo medio/lungo periodo la capacità di coniugare tutela ambientale, sviluppo di nuovi processi e tecnologie attraverso la comprensione, la diffusione e lo sviluppo di una mentalità maggiormente orientata all’Intermodale può essere un punto importante in chiave di sostenibilità.
Ovviamente, alle imprese sarà necessario il supporto delle istituzioni, mediante una rapida ristrutturazione e implementazione di infrastrutture, unitamente a un veloce adeguamento del sistema azienda per generare inedite opportunità di crescita e sviluppo compatibili con le peculiarità del territorio. Sono però necessarie alcune azioni precise, a livello istituzionale. Su tutte, favorire agilità e flessibilità con una generica ma essenziale lungimiranza, per esempio sfruttando il potenziale della digitalizzazione, combinando in modo trasversale marketing e vendite con la logistica per dare la possibilità di incrementare i servizi a disposizione diversificando i servizi e rischi (dando maggiori possibilità di scelta) e in un’ottica di miglioramento continuo, aumentando i rating nei livelli di servizio”. Come? Lachin incalza puntuale: “Favorendo sviluppo di migliori servizi con maggiore accessibilità; con un’offerta più ampia e maggiore attenzione non ai servizi forniti al mercato ma a quelli richiesti dal mercato; comunicando la necessità di puntare sullo sviluppo intermodale in un’ottica di sostenibilità ambientale; promuovendo la creazione d’infrastrutture sia in termini di linee che servizi accessori al trasporto; incentivando la modernizzazione dell’organizzazione interna del settore”.
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