Sistema Lombardia: sostenibili, flessibili, inconfondibili
Il 2024 lascia ben sperare, secondo i dati appena diffusi da Unioncamere Lombardia. Le Pmi di Milano e il suo hinterland sono pronte alle sfide del prossimo futuro
Aumentano anche le quote di imprenditori che non si aspettano variazioni di rilievo per produzione, fatturato e ordini, ma che, anzi, sono sempre più coinvolti nell’implementare le competenze strategiche delle proprie imprese con investimenti nelle nuove tecnologie, nella ricerca e nello sviluppo e nel perseguimento di piani concreti e duraturi per la tutela dell’ambiente. D’altro canto, il trend sostenibile era già emerso l’anno scorso, quando l’indagine “Il cambiamento climatico e le strategie delle imprese” promossa da Assolombarda, Banca d’Italia e Confindustria Lombardia e altre istituzioni aveva evidenziato il consolidamento di un gruppo di imprese all’avanguardia, votate all’innovazione le quali, tutt’oggi, stanno adottando ogni soluzione possibile in nome della sostenibilità ambientale. Ma torniamo ai dati sulla crescita.
“Il dato saliente è rappresentato dal fatto che nel quarto trimestre 2023 la produzione manifatturiera ha recuperato in parte il rallentamento registrato nel trimestre estivo - ha specificato Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia - Questo risultato, del tutto inaspettato alla luce degli effetti negativi di un quadro geopolitico critico, unito a un avvio d’anno positivo ha consentito una crescita moderata sull’intero anno e ci lascia ben sperare per il 2024”.
Oltre a sostenibilità e internazionalizzazione, tra le aziende che abbiamo intervistato tra Milano e hinterland, la parola d’ordine rimane flessibilità, come confermano anche le parole di Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Lombardia: “L’artigianato fa registrare performance positive, con segnali ancora incoraggianti soprattutto per il segmento 10-49 addetti. La flessibilità è senza dubbio un elemento che contribuisce a spiegare la differenza rispetto alle prestazioni dell’industria, con una maggior duttilità delle piccole imprese ad adattarsi alle evoluzioni di mercato e agli scossoni degli scenari internazionali”.
Anche Francesco Buzzella, presidente di Confindustria Lombardia, ha sottolineato che “Nonostante l’andamento piatto di fine anno i dati economici lombardi del 2023 sono da considerare positivamente, in particolare per l’aumento del fatturato e degli ordini esteri. Il 2024 si apre però con due minacce alla crescita: l’instabilità nel mar Rosso e la crisi industriale della Germania”. Le Pmi lombarde, con quell’orientamento all’innovazione che rappresenta la loro linfa vitale troveranno sicuramente una strada per la crescita la quale, come evidenzia sempre Buzzella: “Passa dalla diversificazione energetica e dal contrasto all’ideologia oggi dominante in Ue, che mira a deindustrializzare l’Europa”.