Intelligenza artificiale e nuovo umanesimo
Innovazione responsabile e centralità umana alla base dello sviluppo dell’Ai in Eldor Corporation, leader mondiale di componentistica e sistemi automotive
L’Ai presenta sicuramente opportunità incredibili, ma anche una seria minaccia, se non regolamentata. Il mondo sarà davvero migliore grazie all’Ai? Cosa deve fare un’azienda, come deve comportarsi in questo scenario?
Eldor Corporation, leader mondiale di componentistica e sistemi Automotive, è un’azienda italiana che persegue l’eccellenza tecnologica mantenendo al centro del proprio sviluppo il valore dell’essere umano. Sta affrontando questa trasformazione con un approccio equilibrato e responsabile, riconoscendo le sfide da affrontare: l’Ai sta sì cambiando il mondo, ma ciò porta con sé grandi responsabilità. Anche un’azienda, nel suo piccolo, può renderlo migliore, affrontando e gestendo le principali questioni etiche in modo rigoroso e strutturato: la trasparenza degli algoritmi, il rischio di bias, la privacy, la sicurezza dei dati, l’impatto sui lavoratori. Andrea Durante, chief Ai & strategy officer di Eldor Corporation, offre una riflessione più ampia sull’Ai: “Fin dagli albori del pensiero filosofico, nell’antica Grecia, l’uomo ha ricercato in prima persona la verità, la bellezza e la bontà, considerandole un’unità inscindibile. Oggi, invece, stiamo utilizzando la nostra intelligenza per sviluppare algoritmi di intelligenza artificiale che ci indicano cosa sono il buono, il vero e il bello. È come se avessimo rinunciato a cercare queste cose da soli, affidandoci all’Ai per definirle al posto nostro.
Ciò che caratterizza da sempre Eldor è la visione di lungo termine, la capacità di immaginare il futuro dell’azienda (in un contesto di trasformazione tecnologica, del mercato e della società) e progettare in anticipo la propria evoluzione. Relativamente allo sviluppo e adozione dell’Ai, fin da subito si è scelto di disegnare un modello di governance e compliance rigoroso e strutturato, con un codice etico e policy chiare che guidino un processo decisionale trasparente, in modo da garantire uno sviluppo sostenibile e “umano”. L’implementazione dell’Ai nelle imprese porta in particolare a riflettere sull’impatto nel mondo del lavoro. Questo è uno dei temi più importanti: il ruolo fondamentale delle aziende davanti a questa incredibile innovazione è usare l’IA con saggezza, sfruttandola per cercare di aiutare il lavoratore elle attività più alienanti e permettergli di dedicarsi maggiormente al pensiero e alla creatività. Nel contesto di questo cambiamento epocale, le aziende devono progettare un ambiente di apprendimento, formazione e supporto ai collaboratori con nuove opportunità di crescita e riqualificazione.
“Per la prima volta da quando è comparso sulla Terra - conclude Durante - l’essere umano si trova a dialogare con ‘qualcosa’ dotato di capacità di ragionamento logico paragonabile alla sua. Data la portata di questa innovazione, non si può lasciare che l’Ai sia un tema esclusivo dei tecnici: è necessaria la collaborazione e la supervisione di altre discipline come l’economia, il diritto, la filosofia, la sociologia. È fondamentale promuovere una cooperazione tra aziende, università e politica per garantire un uso etico e responsabile dell’Ai, per sfruttarne appieno il potenziale, mantenendo al centro l’essere umano e il suo benessere. L’umanità deve continuare a guidare la tecnologia, non esserne guidata. Questo è un nuovo umanesimo che dobbiamo perseguire tutti assieme: un equilibrio tra progresso e valori, tra innovazione e dignità, per un futuro in cui l’Ai sia un alleato nella ricerca della felicità e non una minaccia all’umanità”.
ORSENIGO (CO)
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