Investimenti, prodotti, processi ma soprattutto persone

Nell’economia globale interconnessa di oggi, le aziende riconoscono sempre più l’importanza della diversificazione internazionale, non solo per espandere i propri orizzonti di business e attingere a nuovi mercati, ma anche per ridurre sensibilmente i margini di rischio in uno scenario macroeconomico incerto e con la situazione geopolitica in continuo cambiamento.

 

Questo modo di agire sta diventando inevitabile, quasi un’abitudine per tenere monitorare il mercato e, in base all’andamento di costi e ricavi, decidere se e come correggere il tiro in ogni momento. Ed è esattamente questa la strada scelta da Cefla, la grande cooperativa industriale multibusiness con sede a Imola, 22 filiali e siti produttivi in tutto il mondo e tre differenti aree di business.

 

Il risultato è che nonostante le tante incertezze legate ai venti internazionali di guerra e all’aumento rilevante dei tassi di interesse, grazie a un buon backlog e a un buon portafoglio di investimenti e prodotti, il 2023 di Cefla è stato un ottimo anno. Il 2024, per contro, è iniziato in maniera un po’ più complicata, ma la seconda parte dell’anno vede già ampi margini di ripresa. Il Gruppo sta infatti andando a velocità diverse come spiega il presidente di Cefla, Gianmaria Balducci.

“La nostra storica Business Unit Engineering, legata al mondo delle realizzazioni immobiliari e collegata in parte al mondo degli appalti e ai fondi che sono stati stanziati dal Pnrr, sta vedendo anche nel 2024 una fase di grande sviluppo del mercato, con pochi player che possono competere come noi su certi livelli di realizzazioni. Al contrario, la Business Unit Finishing, che realizza macchine e impianti di verniciatura, stampa industriale digitale, sta vivendo una fase legata al mondo delle forniture per il mercato della casa che registra una flessione. Esattamente come sta accadendo anche al mondo della ceramica, o ai fabbricanti di macchine per la produzione di beni che stanno subendo una flessione degli ordinativi. Nel mezzo - prosegue il presidente Balducci - c’è la Business Unit Medical Equipment, dove vantiamo la leadership europea nella produzione di apparecchiature odontoiatriche, che sta continuando a mantenere dei volumi assolutamente interessanti, pur in un contesto generale che vive le stesse prudenze del mercato del Finishing, sommate anche alle incertezze e alla deglobalizzazione che stiamo vivendo. Incertezze dovute, non solo al conflitto russoucraino che sta generando importanti dazi sulle importazioni, ma anche ai conflitti e alle forti tensioni in corso in Medio Oriente”.