La space economy cerca un assetto più proficuo
L’Italia è il quarto contribuente della European Space Agency con 580 milioni di euro. L’Osservazione della Terra vale 230 milioni di euro
In Italia il mercato dei servizi di Osservazione della Terra vale 230 milioni di euro (dato 2023), in crescita del +15% e trainato in particolare dai settori energy & utility, agricoltura e finanza e assicurazioni. Il 71% del fatturato generato dalle aziende di questo settore arriva da forniture al comparto pubblico, la parte rimanente da grandi imprese, Pmi e start-up. Il 35% va attribuito al commercio interno, il 65% a relazioni con l’estero.
La prevalenza del Pubblico è legata alle risorse rese disponibili dai bandi pubblici e dunque anche dal Pnrr. Risorse cui le Pmi italiane, l’83% del totale delle imprese del settore, faticano ad accedere limitando così anche la possibilità di avere come clienti le agenzie spaziali. Lo sviluppo di una clientela non legata allo spazio è agli esordi, tanto che solo il 10% delle imprese potenzialmente clienti comincia a guardare con interesse alla space economy e il 90% non ne percepisce il valore.
I progetti delle aziende clienti riguardano in prevalenza l’osservazione della Terra (57%), poi la navigazione satellitare (27%), che include per esempio la gestione flotte in ambito assicurativo, la logistica, il tracciamento merci per la Gdo. Il 16% si occupa di comunicazione satellitare per portare la connettività in luoghi remoti o gestire la logistica in ambienti come le miniere.