Le Frecce Tricolori: “Uniti si vola”
Le emozioni dell’Abbraccio, “Scintilla”, il 60° della Pan raccontati dal comandante Gaetano Farina
Un’iniziativa che è stato possibile realizzare al termine del periodo più duro del lockdown, per dare un messaggio di speranza univoco e apprezzato da tutti: tornare a volare alto, come sanno fare mirabilmente le Frecce Tricolori. È così che è nato l’“Abbraccio Tricolore” con cui la pattuglia dell’Aeronautica Militare ha unito l’Italia dal 25 al 29 maggio 2020, finendo con il sorvolo dell’Altare della Patria il 2 giugno per dire idealmente a tutti che: “Uniti si vola”, racconta il comandante Gaetano Farina. L’iniziativa, in risposta alle tante richieste dei cittadini e fortemente voluta dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, prosegue il comandante delle Frecce Tricolori, “ha voluto portare a tutti gli Italiani un forte messaggio di speranza, unità e ripartenza da questo periodo così difficile”. Uniti si vola ma, ed è il terzo elemento racchiuso nello spirito delle Frecce, con costante lavoro e impegno. “Nelle settimane di lockdown abbiamo continuato ad addestrarci per essere pronti quando ci fosse stato richiesto di intervenire”, conferma il comandante rivivendo idealmente quel viaggio, ormai diventato iconico con 21 sorvoli sui cieli d’Italia, oltre a Roma. Non c’è stato capoluogo di regione tralasciato, la capitale e poi due tappe di grande valore simbolico: Codogno, la prima città rossa causa Covid-19, e Loreto, sede del Santuario intitolato alla Vergine Lauretana, patrona di tutti gli aeronauti, in occasione del Centenario della proclamazione ufficiale. A settembre 2020 la Pattuglia Acrobatica Nazionale avrebbe dovuto festeggiare la 60ª stagione, ma le circostanze non lo consentiranno. “La festa però è solo rinviata e questo ci riempi d’orgoglio - ammette il comandante Farina - È un evento che, al pari delle Olimpiadi e dei Mondiali di calcio, non è stato cancellato, a sottolineare l’importanza che riveste”. Nel 2021, peraltro, il numero 60 resterà invariato, perché indicherà la data di nascita della Pan, il 1° marzo 1961. Da allora un lavoro continuo e appassionato per regalare agli occhi di tutto il mondo spettacolari figure aeree realizzate con i 10 velivoli della squadra. Sono diciotto le manovre che costituiscono il programma delle esibizioni delle Frecce e l’ultima nata sembra interpretare perfettamente la risoluzione dei tempi difficili. “Si chiama Scintilla - racconta il comandante - nove velivoli, non c’è il solista, si aprono a ventaglio, cinque davanti e quattro dietro. L’aspetto difficile di questa manovra è nel ricongiungimento per andare a comporre una nuova figura. Un simbolo della ripartenza che stiamo vivendo: dopo il distanziamento fisico, la ricomposizione per qualcosa di nuovo che riporti in alto l’Italia”.
Antonella Lanfrit