Massimo Comparini: oggi nello Spazio c’è sempre più Italia
I significativi contributi a missioni come Iride, la costellazione satellitare italiana per l’Osservazione della Terra, e Artemis, che manderà nuovamente gli astronauti sulla Luna
È una fase di enorme attività e di grandi soddisfazioni per Thales Alenia Space, la joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) impegnata su molteplici fronti.
A cominciare dalla Luna, su cui si concentra da tempo l’attenzione del settore aerospaziale: soprattutto dopo il successo della missione Artemis 1, che qualche mese fa ha fatto orbitare la nuova capsula Orion, destinata a trasportare gli astronauti sul suolo lunare a più di cinquant’anni dall’ultimo sbarco. All’interno degli Esm, i moduli di servizio europei che fungono da “casa spaziale” per i navigatori lunari, Thales Alenia Space ha il compito di integrare i diversi sistemi vitali: energia, controlli termici e meccanici, tutto quel che serve per tenere in buona salute gli astronauti, che sperimenteranno la bontà di queste accortezze non prima della fine del 2024, nel corso di Artemis 2, e che finalmente, nel 2026, potranno rimettere piede sulla Luna.
“Stiamo costruendo i moduli pressurizzati del gateway lunare - esordisce Massimo Comparini, dal 2020 a.d. di Thales Alenia Space Italia - che starà in orbita cislunare e in cui gli astronauti abiteranno per periodi bervi. Sarà una sorta di stazione logistica, per la quale stiamo costruendo due moduli per l’Esa, più uno di servizio. Moduli pressurizzati con tanto di finestre: un particolare importante, perché vivere nello spazio sarà meno difficile dal punto di vista psicologico”. E un ulteriore modulo, logistico, è in via di produzione per conto della Nasa. “Insomma, gran parte della prima stazione spaziale cislunare verrà fatta in Italia: una soddisfazione notevole, anche perché si tratta del prodromo dei primi, futuri insediamenti stabili. Si ragiona di abitabilità sulla Luna: il che significa evoluzioni tecnologiche, moduli futuri diversi da quelli che abbiamo costruito in questi vent’anni, con principi di manutenzione particolari”. Dalla Luna ai satelliti. Le prospettive spaziali di Thales Alenia Space si intrecciano oggi con i finanziamenti legati al Pnrr. Qui entra in gioco Iride: un progetto articolato, diviso fra vari segmenti, destinati a mettere in orbita satelliti di diverse dimensioni. Thales Alenia Space ha recentemente firmato un contratto per realizzarne 12: dieci con sensori radar, per osservare la Terra in ogni condizione di luce o di meteo (anche con le nuvole); e due satelliti ottici. “Questa è un’area di tradizionale eccellenza scientifica italiana - continua Comparini - Inserendo ora anche la parte ottica, la filiera ha uno sviluppo completo, con un grande coinvolgimento delle nostre imprese. Iride consentirà servizi in vari ambiti - dal monitoraggio di coste e infrastrutture, alla generazione dei cosiddetti digital twins - per una vera e propria gestione dei big data spaziali, importantissimi per le diverse amministrazioni pubbliche”.
Ma non basta. L’azienda partecipa anche - come mandataria di un raggruppamento che comprende Leonardo, Telespazio, Avio e D-Orbit - alla prima missione “In Orbit Servicing”, nata su iniziativa del Governo con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. “La missione sarà pronta al lancio entro il 2026: l’obiettivo è sviluppare soluzioni di assistenza in orbita per rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei satelliti, compresa la rimozione attiva di detriti pericolosi”. Incarichi di grande stimolo per l’industria e per l’economia spaziale. Tutto ciò presuppone anche una qualità notevole da parte di chi lavora: non a caso, Thales Alenia Space ha appena vinto un prestigioso premio per la sua capacità di attrarre talenti. Secondo una ricerca di Randstad, l’azienda è al terzo posto come datore di lavoro ideale secondo gli italiani. “Siamo sempre più attenti alla formazione e valorizzazione dei nostri talenti - chiude Comparini - con l’obiettivo di incentivare l’innovazione accelerata che caratterizza il mondo spaziale”.